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Francia: gli effetti delle elezioni sui mercati
La volatilità del mercato francese potrebbe offrire opportunità nell'obbligazionario, ma non è ancora il momento. L'esito delle elezioni non dovrebbe influire molto sulla politica della Bce. L'incertezza sul programma economico mette sotto pressione le azioni di banche e servizi pubblici francesi.
Le recenti elezioni francesi non hanno portato la chiarezza auspicata sullo scenario politico e gli osservatori prospettano un Parlamento sospeso, con il rischio di una paralisi fiscale che, paradossalmente, è vista come positiva per i mercati nel breve termine. Lo sostengono James Ringer, Fixed Income Portfolio Manager e Thomas Gabbey, Fund Manager di Schroders, secondo i quali la volatilità resta alta e ci attendono settimane di incertezza.
La prospettiva di una paralisi fiscale
Con un Parlamento sospeso è probabile, secondo Ringer e Gabbey, che si verifichi la paralisi fiscale che, dati i timori di bilancio, è per ora la più favorevole ai mercati, almeno fino ai negoziati sul bilancio in calendario in autunno. Nel frattempo, prevedono una volatilità relativamente alta in tutte le asset class obbligazionarie dell'Eurozona. Dopo il secondo turno, l'attenzione si concentra sulla portata della coalizione di sinistra e, realisticamente, sull'incapacità del Governo di minoranza del PNF di rispettare le promesse espansive del suo manifesto fiscale. Pensiamo che sia limitato, ma la fragilità della posizione fiscale della Francia rimane in primo piano e con il Paese già messo sotto osservazione da Bruxelles, resta da vedere come il nuovo Esecutivo affronterà le sfide della procedura per i disavanzi eccessivi.
Bond francesi meno convincenti
Per questo, i due gestori rimangono neutrali sul rischio sovrano francese. Anche sui mercati periferici, in particolare quelli più vulnerabili dal punto di vista fiscale e con effetti di contagio, come l'Italia, sono neutrali. Rispetto ai fondamentali, da tempo li considerano tra i più costosi. Allo stesso modo, le valutazioni dei bond garantiti francesi, relativamente stabili rispetto ai titoli finanziari senior, non sono così convincenti come ai primi dell'anno e sono meno costruttivi su di esse. Sono relativamente ottimisti sul credito investment grade europeo più in generale, anche se il rischio francese nelle strategie rimane relativamente basso. Analogamente all'azione dei prezzi che vedono nello spread sovrano Francia-Bund, le banche francesi (più vulnerabili durante il sell-off) hanno già iniziato a recuperare terreno.
Dalla volatilità possibili opportunità
Ad un certo punto, nell’obbligazionario si aspettano che la natura indiscriminata della volatilità del mercato possa aprire alcune opportunità idiosincratiche, anche se non è ancora il momento. La sensazione di Ringer e Gabbey è che l'esito delle elezioni non influirà in modo significativo sulle condizioni di politica monetaria. Sebbene l'indisciplina fiscale degli Stati membri desti preoccupazione, è infatti improbabile che precluda il ciclo di allentamento che la Bce ha già intrapreso, grazie ai progressi sul fronte della disinflazione. Ciò dovrebbe offrire un certo sostegno agli asset europei a reddito fisso nel medio termine.
L’azionario penalizzato dal timore di nazionalizzazioni
L'annuncio a sorpresa delle elezioni ha visto l’azionario francese sottoperformare a giugno. Il CAC 40 ha perso il 6,4% contro il 2,6% dell'indice dell’Eurozona MSCI EMU. Questo è dovuto, spiega Martin Skanberg, European Equity Fund Manager di Schroders, in gran parte all'incertezza sul programma economico di RN, che si prevedeva avrebbe ottenuto molti seggi. In particolare, le azioni delle società nazionali francesi (banche, servizi pubblici, operatori di infrastrutture) sono state sotto pressione. La natura di un'elezione lampo ha fatto sì che fossero disponibili poche informazioni concrete sui piani di RN. La leader, Marine Le Pen, aveva precedentemente indicato il desiderio di nazionalizzare gli asset delle strade a pedaggio. C’è poi stato un piccolo rimbalzo (+2,6% del CAC 40), nella prospettiva di un Parlamento sospeso.
Puntare sulle opportunità dei titoli e non dei Paesi
Questo risultato è stato confermato nel secondo turno, ma con l'alleanza di sinistra che è emersa come il blocco più grande. Un Parlamento sospeso, con Emmanuel Macron ancora al suo posto come Presidente, significherà probabilmente un periodo di incertezza con pochi risultati sul fronte politico. Nel team European Blend di Schroders investono sulla base di opportunità specifiche legate a singoli titoli, non sulla base di view sui singoli Paesi. Il processo di formazione di un nuovo Governo potrebbe richiedere tempo e si tratterà di vedere se le future vendite di azioni francesi porteranno a un'errata valutazione dei singoli titoli. La Francia non è l'unico Paese in cui si terranno le elezioni nel 2024. Gli investitori devono essere in grado di orientarsi tra questi eventi e concentrarsi sulle opportunità specifiche.