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I gestori restano fiduciosi sul progetto politico europeo
Le elezioni al Parlamento Europeo non hanno aperto un nuovo fronte di instabilità finanziaria con l’Unione Europea. I numeri dei partiti euroscettici non consentiranno di bloccare l’operatività del Parlamento.
I progressi compiuti dai partiti euroscettici -risultati vincitori in Francia e Italia- non sono stati sufficienti per creare una minoranza di blocco in grado di paralizzare le iniziative legislative dell’UE. Anche se, per la prima volta negli ultimi quaranta anni, i due schieramenti politici -conservatori e socialisti- non riusciranno a raggiungere insieme la maggioranza assoluta del parlamento, gli investitori possono fare affidamento sulla continuità del progetto politico europeo.
Il Parlamento Europeo si presenterà in una versione molto più frammentata rispetto al recente passato, con i verdi e i liberali in grado di fare da ago della bilancia nel processo di formazione delle nuove maggioranze. In tutti i casi, i partiti europeisti continuano a mantenere saldamente la maggioranza e la situazione sembra essere gradita ai mercati finanziari dell’eurozona (vista la stabilità con cui i listini azionari e i mercati del debito hanno accolto i risultati elettorali).
I Bonos spagnoli hanno continuato ad apprezzarsi e a comprimere i rendimenti annui offerti ai propri sottoscrittori. I Btp italiani non hanno sofferto più di tanto. L’euro, il principale termometro della fiducia riposta dagli investitori nel progetto europeo, si muove intorno a quota 1.118 versus dollaro Usa. La benevola risposta dei mercati ai risultati delle elezioni ha a che vedere anche l’aver lasciato alle spalle un altro appuntamento che veniva annoverato tra i rischi da affrontare nel corso del 2019.
I partiti euroscettici hanno fallito nella maggior parte delle competizioni domestiche. L’ascesa di queste formazioni non è stata così significativa come i loro vertici si aspettavano. L’Ue può contare su una piattaforma più forte perché è riuscita a spedire al mittente il forte attacco portato da questi partiti a quelli europeisti negli ultimi anni. Al contrario, l’influenza dei partiti euroscettici si farà sentire all’interno degli equilibri politici di quei paesi dove le forze euroscettiche hanno ottenuto buoni risultati (Francia, Italia e Regno Unito).
L’Italia era nel mirino degli osservatori per la potenziale instabilità politica derivante dal forte successo conseguito dalla Lega. Fino a questo momento, i vertici della Lega hanno espresso la volontà di procedere nell’attuale esperienza di Governo condivisa con il Movimento 5 Stelle, tuttavia, gli operatori sanno che dietro l’angolo potrebbero celarsi sorprese e un non improbabile ritorno alle urne degli italiani in autunno. Tutto dipenderà da quanto la Lega riuscirà ad ottenere dal prossimo braccio di ferro con l’Unione Europea in materia di ampliamento del deficit.
L’elezione del prossimo presidente della Commissione Europea sarà la prima prova del nuovo per i nuovi equilibri politici post elettorali. Se si osserva il risultato conseguito dalla Cdu in Germania e l’indebolimento del partito, la cancelliera Merkel potrebbe non disporre della forza necessaria ad alimentare la candidatura di Manfred Weber.