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Inflazione: la vertiginosa oscillazione dei prezzi
Negli Usa, l'inflazione dei servizi legata all’immobiliare è in calo, ma potrebbe risalire nei prossimi 12 mesi. Quella dei servizi legata ai salari sta rallentando. Stabile quella dei beni ma, geopolitica, deglobalizzazione, decarbonizzazione e AI potrebbero influenzarla nel lungo periodo.
Quest’anno, l’andamento dei mercati finanziari è stato influenzato significativamente dalle oscillazioni dell’inflazione, più o meno inattese. In particolare, i prezzi al consumo – su entrambe le sponde dell’oceano - hanno mostrato aumenti inaspettati nei mesi di gennaio e marzo, mentre i dati di aprile e maggio sono stati più favorevoli. E la situazione non è che, nel prosieguo, si sia chiarita. Anzi, la robustezza che continua a mostrare il mercato del lavoro (che condiziona le attese per una politica creditizia più accomodante) e le prossime elezioni presidenziali statunitensi (il cui esito potrebbe stravolgere, in un senso o nell’altro, le strategie macroeconomiche Usa) hanno esacerbato il nervosismo per quanto riguarda il percorso futuro dell’inflazione.
Manca un’indicazione precisa sulle prossime mosse della Fed
Finora, riconosce Tim Murray, Capital Markets Strategist, Multi-Asset Division di T. Rowe Price, la direzione dell'inflazione non è stata chiara. Questa corsa sulle montagne russe dei prezzi ha costretto gli investitori a domandarsi come potrà muoversi la politica della Fed, alimentando i dubbi sui tassi. In particolare, osserva Murray, l’accelerazione inziale descritta dall’inflazione nel periodo funestato dalla pandemia è stata, per la gran parte, alimentata dai prezzi dei beni. Nel 2023 il trend è cambiato: le tensioni su questo fronte hanno infatti accusato una marcata decelerazione. L'inflazione dei servizi, invece, si è confermata tenacemente elevata e, attualmente, rappresenta la principale spinta dell'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti.
L’inflazione shelter rimane elevata
La domanda che distrae gli investitori dalle strategie di lungo periodo è sui tempi che occorrono per vedere anche l’inflazione dei servizi scendere: un aiuto per capire in anticipo le mosse della Fed. Lo strategist distingue l'inflazione dei servizi in due categorie: shelter (collegata ai prezzi delle case) e non-shelter (collegata alla crescita salariale). La prima si è mossa nella stessa direzione dei prezzi delle case, anche se con un ritardo di 12-18 mesi e, pur restando alta, è in calo da più di un anno, in sintonia con i prezzi delle abitazioni. Ma, su questo punto, c’è da tenere conto che i prezzi delle case – dopo avere visto un minimo nel maggio 2023 – hanno poi registrato un aumento nei successivi 12 mesi. Ecco perché, secondo Murray, c’è da aspettarsi che l'inflazione shelter torni a salire nei prossimi 12 mesi.
L’inflazione legata ai salari è in discesa
Per quanto riguarda l'inflazione dei servizi non-shelter, che tende a seguire la crescita dei salari, questa – osserva ancora Murray - sta già frenando progressivamente. Rispetto a questo punto, è lecito supporre che questa tendenza al ribasso sia destinata a proseguire nel breve e medio termine e che, di riflesso, anche l'inflazione dei servizi non-shelter evidenzierà un analogo orientamento al ribasso. A fronte di tutto ciò, aggiunge, c’è da aspettarsi che l'inflazione complessiva dei servizi registri un movimento laterale, almeno fino a quando i prezzi delle abitazioni non torneranno di nuovo a rallentare. C’è poi l'inflazione generata dai beni, il cui orientamento è legato, oltre che dalla macroeconomia, anche a molteplici altri fattori.
Gli elementi che pesano sui prezzi sul lungo periodo
Fattori, come la geopolitica, rendono complicato prevederne la direzione. Nell’ultimo anno, i prezzi dei beni hanno avuto un movimento modesto ed è possibile che nel breve il loro ritmo rimanga uguale. Tuttavia, sulla loro dinamica di lungo periodo, subentreranno elementi come deglobalizzazione, decarbonizzazione e intelligenza artificiale che potrebbero far lievitare la domanda di commodity specifiche, determinando di conseguenza un aumento persistente dell'inflazione dei beni. In sintesi, secondo Murray, l'inflazione nei servizi è ancora alta e non scenderà presto, mentre quella dei beni è calata, ma potrebbe risalire in qualsiasi momento. Per questo motivo, ammette, T. Rowe Price si è esposta in asset che di solito traggono vantaggio dal rialzo dell'inflazione.