- SEI UN CONSULENTE FINANZIARIO AUTONOMO?
- Scopri i vantaggi del nostro servizio
Mercati: 5 temi d’investimento per i prossimi 12 mesi
Gli investitori, dopo anni piuttosto tranquilli, sono chiamati oggi a fare i conti con elementi d’incertezza e avversi, come l’inflazione, i tassi alti e il rischio di una recessione globale. Sullo sfondo, inoltre, s’intravedono tre rivoluzioni secolari: green, informazione e smart working.
I mercati finanziari mondiali, dopo anni relativamente tranquilli, sono a una svolta. Nel 2022 gli investitori hanno trovato pochi porti dove rifugiarsi (l’azionario ha perso il 18% e il reddito fisso l’11,2% in media, a livello globale), perché chiamati a fare i conti con un’inflazione elevata, l’aggressivo aumento dei tassi e il crescente timore di una frenata dell’economia. Nel corso del 2023 ci saranno ulteriori cambiamenti, quando il nuovo regime maturerà, entrando in una nuova fase. Lo sostengono Yoram Lustig e Michael Walsh, rispettivamente head of multi-asset solutions EMEA & LatAm e multi-asset solutions strategist di T. Rowe Price, che si attendono un'inflazione ancora distante dal target ufficiale. Prospettiva, questa, che implica che le Banche centrali potrebbero essere costrette a mantenere i tassi elevati più a lungo.
Le incertezze sullo sfondo
Su questo aspetto c’è comunque un punto a favore: anche se un passaggio all'allentamento monetario potrebbe non essere vicino, questo ciclo di inasprimento – secondo i due esperti - si sta avvicinando al suo culmine. Non è tuttavia chiaro se le principali economie scivoleranno in recessione o la eviteranno. Ma ci sono da considerare le incognite sul loro percorso: dai rischi geopolitici (la guerra in Ucraina) alle riaperture post-Covid, dall’influenza della Cina alla polarizzazione politica negli Usa (in vista delle elezioni del 2024), fino alla recente crisi del settore bancario. Tutti fattori che continueranno ad avere un forte impatto sul sentiment e sull’indirizzo dei mercati, aumentando l'incertezza. Questi cambiamenti significano che la volatilità potrebbe rimanere elevata, con rischi e anche opportunità. Lustig e Walsh hanno individuato cinque temi chiave destinati a guidare la performance dei mercati nei prossimi 12 mesi e oltre.
Inflazione, il rientro può essere accidentato
Il primo trend è l'inflazione, attesa in discesa negli Usa e in Europa grazie al calo delle pressioni sui lati dell'offerta (dal risanamento delle supply chain al calo dei prezzi dell'energia e delle commodity) e della domanda (la normalizzazione dei consumi repressi durante il Covid), all’effetto base e all'impatto del rialzo dei tassi. Tuttavia, Lustig e Walsh non escludono che il rientro dell'inflazione possa essere accidentato: da un lato la riapertura della Cina potrebbe generare tensioni e, dall’altro, non si può dimenticare che l'inflazione di fondo (al netto di alimentari ed energia) incontra difficoltà a scendere (considerato che si è spostata dai beni ai servizi più vischiosi). Inoltre, finché il mercato del lavoro resterà rigido, permane il rischio che il trend alla riduzione possa fermarsi o invertirsi.
Tassi alti più a lungo del previsto
Il primo tema operativo ci porta subito al secondo: la politica monetaria. In altre parole, le Banche centrali, finché non avranno imbrigliato l’inflazione, è probabile che manterranno i tassi in territorio restrittivo. La buona notizia, secondo i due esperti, è che i mercati non dovrebbero subire il forte inasprimento delle condizioni finanziarie del 2022, via via che le Banche centrali si muoveranno per sospendere i rialzi a causa dell'insorgere della disinflazione. Tuttavia, rimangono molte incognite. Le politiche monetarie sono state la chiave di volta dei mercati dopo la crisi finanziaria globale, e hanno consentito di investire in azioni con una sicurezza implicita. Gli investitori ora devono invece adattarsi alla nuova realtà in cui i policymaker si concentrano sulla lotta all'inflazione e non sul rasserenamento dei mercati.
Permane il rischio di una recessione globale
Sebbene l'economia globale abbia iniziato il 2023 con ottimismo, è raro che si riesca a sconfiggere l'inflazione senza innescare una recessione. Detto questo, segnalano Lustig e Walsh, un mercato del lavoro surriscaldato (negli Usa e in Europa) ha rappresentato un ostacolo importante sulla strada della recessione. Storicamente, per esempio, gli Usa non sono mai entrati in recessione senza una debolezza del mercato del lavoro. Permane comunque il rischio di una recessione globale, o di un rallentamento nel 2023. Tuttavia, anche la recessione fa parte del ciclo e una frenata temporanea porta anche opportunità. Il mercato viene ripulito dalle aziende più deboli a favore delle più forti, il che porta a un'allocazione più ragionevole del capitale. Le Borse tendono a recuperare prima della fine della recessione, anticipando gli effetti del rimbalzo.
In atto tre rivoluzioni secolari
Il mondo vive una serie di rivoluzioni secolari: da quella green a quella dell'informazione, fino a quella del lavoro a distanza. Il cambio tra regimi implica una fase di adattamento e questo porta incertezza. Oltre a questo, il momento è anche segnato da eventi ancora più inquietanti del solito, come la guerra in Ucraina, la riapertura della Cina, il tetto del debito negli Usa, l'ulteriore escalation delle tensioni tra Cina e Usa. Queste sono le incognite note, mentre quelle sconosciute potrebbero portare nuovi cigni neri. Quando gli eventi geopolitici guidano il sentiment, secondo i due esperti, i mercati possono oscillare tra risk-on e risk-off, mettendo in discussione la logica degli investimenti basati sui fondamentali. Tuttavia, se da un lato si tende a concentrarsi su ciò che potrebbe andare male, dall'altro l'incertezza, secondo Lustig e Walsh, dovrebbe spingere a cercare ciò che potrebbe andare bene.
Opportunità anche dalla nuova normalità
In conclusione, gli investitori dovrebbero cogliere al meglio le opportunità che offre la nuova normalità. In primo luogo, devono prendere atto che, dopo anni di rendimenti obbligazionari negativi e di tassi a zero, i mercati stanno tornando alla realtà. Questa transizione è dolorosa (come sperimentato nel 2022). Tuttavia, la normalità può essere positiva: le valutazioni sono più ragionevoli e - sebbene abbiano un impatto diretto sui rendimenti a lungo termine e non a breve termine - significano rendimenti attesi più elevati in futuro. Un tema che si intreccia con tutti gli altri, sottolineano Lustig e Walsh, è il cambiamento. Alcuni rischi esistenziali (guerra, cambiamenti climatici e sociali) creano incertezza. Tuttavia, questi comportano anche opportunità per gli investitori in grado di cogliere il cambiamento e di trarre vantaggio dalle sue perturbazioni.