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Cina: gli effetti della riapertura post Covid
La Cina presenta opportunità dopo la fine della politica zero Covid, con l’attenzione che si concentra nei settori food&beverage e assicurativo. Segnalata, inoltre, l’importanza strategica per Pechino dell’autosufficienza tecnologica, della transizione energetica e degli investimenti nella sanità.
I mercati s’interrogano sull’impatto che avrà, dopo la fine della politica zero Covid, il ritorno alla normalità delle attività in Cina: se è vero che l’accelerazione iniziale poggerà soprattutto sulla domanda interna, con minimi effetti a livello globale; se il crescente fenomeno del reshoring comporterà nuova inflazione e se, infine, la nuova politica di Pechino continuerà a favorire il settore immobiliare, che (assieme alla stabilizzazione del quadro normativo del mondo internet), ha sostenuto la recente brillante performance dell’azionario locale. Sul lungo termine, secondo Jack Lee, gestore del fondo Schroder ISF China A-shares Fund Manager di Schroders, sono comunque diversi i driver alla guida delle azioni locali. Infatti, oltre al post-pandemia, ci sono temi come spesa sanitaria, decarbonizzazione e autosufficienza tecnologica: temi che offrono un potenziale di crescita per aziende e investitori.
Gli effetti a breve della fine della politica zero Covid
Gli effetti della riapertura non si sono del tutto manifestati. Ci vorrà tempo, secondo il gestore, affinché aziende e consumatori si adattino a un cambiamento così significativo. Si prevede che la fine delle rigide restrizioni fornirà un sostegno ai consumi che, a sua volta, sosterrà gli utili di molti settori. Tra questi c’è quello del food&beverage, con l’aumento della socializzazione. Un altro vincitore sarà la pubblicità, con le imprese spinte a una più alta spesa nel marketing. Un beneficiario, meno ovvio, è il settore assicurativo, con Lee che prevede un aumento delle polizze via via che gli agenti potranno nuovamente effettuare incontri di persona. L’attrattività della Borsa cinese va oltre le opportunità di breve periodo. Il cambio di regime che sta interessando il mondo sta infatti avendo luogo anche in Cina dove, stima Lee, è destinato a fornire una crescita significativa alle società più direttamente esposte. Al riguardo, il gestore di Schroders ha indicato tre temi operativi di lungo periodo: la filiera dei veicoli elettrici, l’autosufficienza tecnologica e l’infrastruttura sanitaria.
Il vantaggio nella mobility green
Con la crescente sensibilità al cambiamento climatico, è cresciuta anche la spinta alla decarbonizzazione e la necessità di passare ai veicoli elettrici (EV), dove la Cina offre un’esposizione molto interessante per gli investitori. Il Paese è leader globale nella fornitura della catena di valore degli EV e nella domanda di auto finite. Da non sottovalutare che nel 2022 il 57% degli EV venduti nel mondo sono stati venduti in Cina. All’interno della catena di fornitura degli EV, secondo Lee, ci sono diverse aziende che si stanno costruendo posizioni dominanti. Tra queste, ad esempio, c’è Sanhua Intelligent, produttore di parti chiave per il controllo della temperatura di batterie e motori negli EV. La società ha una quota mondiale del 60% circa nelle valvole per l’aria condizionata e una quota superiore al 90% nelle valvole per gli EV. Tra i suoi clienti ci sono aziende di caratura come Tesla, Ford e BMW.
Si corre per l’autosufficienza tecnologica
Altro tema operativo rilevante è, per la Cina, l’autosufficienza tecnologica, considerato che le crescenti tensioni con gli Usa si sono manifestate nel settore tecnologico, col divieto alle aziende Use di fornire tecnologia per chip potenzialmente strategica per Pechino. A questo, si sono aggiunti i blocchi alle supply chain causati dal Covid e le difficoltà logistiche, fattori che hanno fornito un’ulteriore spinta alla localizzazione della produzione più vicina ai mercati finali. Ci sono alcuni operatori cinesi nel settore high tech che Lee considera beneficiari di tale tendenza all’accelerazione della localizzazione. ZW Soft è un esempio: è uno dei maggiori fornitori nazionali di software di progettazione assistita da computer (CAD) e con un forte vantaggio tecnologico sui competitor. Le dimensioni del mercato cinese del CAD sono in costante aumento grazie alla digitalizzazione industriale.
Le opportunità delle infrastrutture sanitarie
Dietro il rigore e i lockdown che hanno caratterizzato in Cina il periodo pandemico, c’è anche la mancanza nel Paese di capacità di ospedali e altre strutture sanitarie. Perciò, il potenziamento di queste ultime è oggi una priorità del Governo. Nel mentre, il tema localizzazione significa che i fornitori locali di apparecchiature sanitarie dovrebbero beneficiarne. Un esempio del tipo di azienda che Lee vede trarre vantaggio dalla situazione è iRay Technology (r&s, produzione, vendita di rivelatori digitali a raggi X). In qualità di leader nel suo settore, è posizionata per beneficiare sia della tendenza alla sostituzione con l’estero sia dell’aumento della spesa pubblica. Il gestore, in conclusione, ritiene che questo sarà un anno di ripresa per l’azionario cinese, grazie alla rimozione dei principali ostacoli degli ultimi anni e, quindi, la chiave per gli investitori sarà individuare le società vincenti.