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Plastica: dall’innovazione soluzioni a favore dell’ambiente
L’inquinamento creato dalla plastica potrebbe trovare una soluzione con l’innovazione, riducendo il prodotto monouso, ripensando il sistema imballaggi e migliorando il ciclo di vita dei materiali. Su questi fronti sono impegnate le imprese del settore della cura della casa e della persona.
La plastica, croce e delizia del mondo moderno: se da una parte è un fondamentale aiuto - praticamente in tutti gli aspetti - nella nostra vita quotidiana, allo stesso tempo presenta criticità dal punto di vista ambientale. L’industria, comunque, guarda avanti con fiducia perché dall’innovazione arrivano prodotti e soluzioni nettamente più in linea con la sostenibilità. È, in sintesi, la foto del problema ‘plastica’ scattata da Maria Elena Drew e di Natalie McGowan, rispettivamente director of research e associate research analyst, responsible investing, di T. Rowe Price. Secondo le due esperte c’è quindi da risolvere in fretta aspetti come la composizione chimica, l'utilizzo delle risorse e l’intrinseca durevolezza dello stesso materiale, per poter alleviare gli effetti negativi che questo ha sulla nostra salute e sulla natura.
Ogni anno 13 milioni di tonnellate finiscono negli oceani
Per poter arrivare a una soluzione il dibattito si dovrebbe concentrare sulla riorganizzazione del settore: dalla produzione al consumo finale. La maggior parte della plastica ha vita breve, spesso meno di un anno: dopo il primo uso, infatti, l’economia perde fino al 95% del materiale da imballaggio. Ben 13 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono ogni anno negli oceani e, a causa della natura complessa del materiale e dei bassi margini connessi al riciclaggio, la maggior parte di questi rifiuti monouso viene incenerita o sepolta in una discarica. Considerato che per decomporsi la plastica impiega fino a 450 anni si capisce quanto l'impatto ambientale sia significativo. Problema avvertito da molti Paesi, che hanno già adottato norme più severe per frenare, in tempi brevi, l’uso della plastica monouso.
Il problema della plastica monouso
L’industria è spinta a questo passo anche dal cambio dei comportamenti dei consumatori che, nel mondo, mettono i rifiuti di plastica al secondo posto come preoccupazione dopo il cambiamento climatico. Tuttavia, secondo le due analiste di T. Rowe Price, concentrarsi esclusivamente sull’eliminazione della plastica non è realistico. Nel settore della cura della casa e della persona, che storicamente mostra un importante tasso di produzione e uso di plastica monouso, sono state identificate tre risposte chiave dell'industria: con innovazioni focalizzate sull'eliminazione, il riutilizzo e una migliore circolazione della plastica. In particolare, molte aziende leader del settore prevedono di completare la revisione radicale degli imballaggi tra il 2025 e il 2030 (passaggio a materiali alternativi come alluminio o carta).
L’industria ripensa al sistema imballaggi
L’eliminazione della plastica sta portando l’industria a rimuovere parti di imballaggi. Alcune società, per esempio, hanno eliminato componenti come beccucci, etichette e sigilli. Un'altra tendenza è quella della riduzione del peso: oltre il 50% delle aziende del settore cura della casa e della persona all’interno dell’indice MSCI All Countries World ha tagliato significativamente il consumo di plastica abbattendo peso e volume dei prodotti. Ci sono però aziende per le quali non è possibile pensare all’eliminazione o alla riduzione della plastica: nel settore alimentare, ad esempio, l’unica soluzione è migliorare il ciclo degli imballaggi tramite alcune innovazioni, come rendere gli imballaggi riutilizzabili, riciclabili o compostabili, incorporare materiale riciclato negli imballaggi oppure ridurre la plastica vergine e la fibra.
Migliorare il ciclo di vita dei materiali
Delle tre aree di innovazione, Drew e McGowan ritengono che la maggior parte dei progressi riguardi il miglioramento del ciclo di vita dei materiali. Un'alta percentuale di aziende nel settore della cura della casa e della persona sono impegnate a rendere gli imballaggi più riutilizzabili, riciclabili o compostabili, con l'obiettivo di arrivare a un’economia al 100% circolare come standard entro il 2025. Riciclare più plastica può ridurre i costi di produzione dei materiali, e i consumatori attenti all'ambiente sono più propensi a sostenere le aziende che intraprendono questo cambiamento. Anche i fornitori che offrono alternative sostenibili agli imballaggi in plastica vergine, ad esempio in carta/fibra o in alluminio registreranno probabilmente un aumento della domanda (sotto la spinta della crescente sensibilità ambientalista).