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Immobiliare, gli affitti crescono
Scegliere un immobile come investimento non è sicuramente facile. Come abbiamo vito in un precedente articolo, spesso mettere sul mercato degli affitti un’abitazione di ridotto valore può dare vantaggi immediati, sul piano del rendimento, superiori all’acquisto di un appartamento con caratteristiche di grande qualità.
Ma a parte la fondamentale scelta del singolo immobile (in finanza si chiama stock picking), come sta andando il mercato degli affitti in Italia nel suo complesso, specie a fronte di un mercato delle compravendite ancora abbastanza in difficoltà? A questa domanda dà una risposta molto articolata l’ufficio studi di Tecnocasa, il maggiore gruppo italiano di intermediazione immobiliare, che afferma. «Il mercato delle locazioni, dal 2008 a oggi, ha messo in luce trend importanti in seguito al verificarsi della stretta creditizia, iniziata nel 2008 e al delinearsi di nuove tendenze sociali (prima fra tutte il fenomeno degli short rent) che hanno impattato su questo segmento del mercato immobiliare. Il 2008 ha segnato l’inizio della crisi immobiliare e la difficoltà di accesso al mutuo ha spostato la domanda: si è andati avanti così per otto anni fino al 2016, quando i canoni hanno iniziato a risalire in seguito a una richiesta più selettiva che premia gli immobili di qualità e alla contrazione dell’offerta con l’avvento sul mercato degli affitti turistici che sottraggono immobilili alla locazione residenziale. Questa tendenza si conferma anche oggi».
Molto più concretamente, facendo uguale a 100 un indice degli affitti medi in Italia a partire dall’inizio del 2008, si vede che il minimo è stato toccato a quota 85 per i trilocali al termine del primo semestre del 2016 e a 86,5 nella stessa data per i bilocali, che hanno regolarmente mantenuto una redditività migliore rispetto alle pezzature più grandi.
Ma da quel momento, pur con diverse differenze tra città e città, è iniziata una lenta ripresa dei canoni di affitto, pur in presenza di prezzi delle abitazioni ancora in calo. Dopo i primi segnali positivi del secondo semestre del 2016, nel 2017 si può parlare di una vera e propria svolta: «Nel 2017 i canoni di locazione delle grandi città hanno evidenziato un aumento: +3,6% per i monolocali, +3,0 per i bilocali e +2,7% per i trilocali», afferma ancora Tecnocasa. «Tra le motivazioni la riduzione dell’offerta sul mercato (soprattutto in quelle realtà dove sta crescendo il fenomeno degli affitti turistici) e la migliore qualità degli appartamenti in vendita. Abbastanza invariata, nell’anno, la distribuzione della motivazione della ricerca della casa in affitto: il 56,8% cerca la casa principale, il 37,2% lo fa per motivi legati al lavoro e il 6,0% per motivi legati allo studio. In lieve aumento la componente lavorativa e in ribasso la percentuale di chi ricerca la casa in affitto per scelta abitativa. Una conseguenza di quanto detto è la crescita del contratto a canone transitorio che passa da 13,7% del 2016 a 16,9% nel 2017. Anche il canone concordato è in aumento portandosi a 27,3%».
Infine gli ultimi dati sul 2018, in cui l’indice che monitorizza l’andamento dei canoni di locazione ha rilevato che è stata raggiunta quota 88,6 per i bilocali e 87,1 per i trilocali (+1,1% per i monolocali, +1,4% per i bilocali e +1,2% per i trilocali). Si tratta ancora di valori nettamente inferiori, rispetto a 100 raggiunto 11 anni fa, ma è molto incoraggiante il fatto che il trend sembra consolidato e costante. Indubbiamente un buon viatico per chi oggi vede nell’immobiliare un’opportunità di investimento alternativa rispetto ai classici impieghi in azioni e obbligazioni.