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I drivers del mercato azionario Usa
Le società tecnologiche sono sempre state importanti come driver di performance per l’indice S&P 500, non solo nell’ultimo decennio con Apple, Google o Facebook, ma anche negli anni ’90 con Microsoft, Intel, Emc o Dell.
Il settore tecnologico è stato molto di supporto per le performance dei mercati statunitensi nell’ultimo decennio, anche se bisogna notare che in gran parte ciò è stato una conseguenza dei migliori flussi di cassa e della crescita degli utili di alcune delle società di questo settore, e non si può quindi parlare di un puro momentum per i prezzi.
E’ nella natura umana abbracciare nuove invenzioni, progresso, trasformazioni, e le imprese tecnologiche lo rendono possibile. Quindi è altamente probabile che il futuro dell'azionario americano sarà legato a questo comparto in maniera importante.
Gli Stati Uniti hanno delle caratteristiche che favoriscono le aziende del settore tech che non possono essere trovate facilmente altrove. Centri accademici come Mit e Harvard nella costa est e Stanford in quella ovest stanno creando il giusto habitat perinvenzioni e start-up tecnologiche e sanitarie. C’è poi un enorme bacino di venture capital (la Silicon Valley) che può dare supporto alle start-up e incendiare lo spirito imprenditoriale. Infine, si parla di un mercato uniforme con oltre 330 milioni di consumatori avidi di provare e acquistare nuovi prodotti innovativi.
Le compagnie Usa sono leader in aree in crescita come cloud computing, sensoristica, internet-of-thing, intelligenza artificiale, blockchain e big data. E’ difficile trovare queste società in Europa. Per questo gli investitori dovrebbero continuare a focalizzarsi sul mercato Usa. E’ comunque importante rimanere selettivi dato che alcune parti del mercato potrebbero essere costose, così come potrebbero esserci dei rischi nascosti nel selezionare una strategia passiva. Gli investitori dovrebbero focalizzarsi su compagnie con una solida base finanziaria, ovvero con bilanci robusti, utili in crescita stabile, elevati flussi di cassa e un indebitamento scarso o nullo. Quest’ultimo punto è importante soprattutto nel caso in cui i tassi di interesse subissero un’impennata – qualcosa che tuttavia sarà difficile che si verifichi nel breve futuro.
La natura dei driver di mercato non è cambiata radicalmente nemmeno dopo il cambio di regime del 2018: dopo anni di iniezioni di liquidità, la crescita economica globale rimane tiepida, nonostante brevi mini cicli, con basse aspettative di inflazione e tassi di interesse contenuti. Pertanto, è probabile che anche la leadership di mercato rimanga invariata: i “compounder”, in altre parole le aziende con una robusta crescita degli utili, visibilità e bilanci solidi, dovrebbero continuare a sovraperformare i titoli value e i ciclici, che avranno periodi di recupero ma continueranno a soffrire un forte sconto rispetto alle azioni growth. Ciò che è cambiato sono le valutazioni. La qualità si paga e alcune valutazioni nel settore della tecnologia sono sotto pressione. Pertanto, la scelta basata sulle valutazioni dovrebbe ora essere più rigorosa, quindi i portafogli tenderanno a essere più concentrati.
Non bisognerebbe sottostimare l’impatto che altri segmenti del mercato hanno avuto sulle performance nell’ultimo decennio e assumere che solo la tecnologia abbia giocato un ruolo. I titoli growth ad elevato compounding nell’healthcare potrebbero non risultare attraenti per i media, ma in realtà possono contribuire in modo significativo alle performance sul lungo termine.