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Cessione del quinto: il prestito segue la convenienza
Tassi decisamente più bassi rispetto ad altri tipi di finanziamento e un percorso abbastanza rapido per accedervi hanno ridato slancio in questa prima parte del 2021 ai prestiti dietro cessione del quinto. Intanto, secondo i dati di CRIF, il mercato del credito è tornato sui livelli pre Covid.
La fiducia della ripresa economica, corroborata dai fondi in arrivo dall’Europa, e la tendenza a spendere rimasta compressa durante i mesi segnati dalla pandemia stanno facendo da propellente alla domanda di finanziamento in arrivo dalle famiglie italiane. Di questa rinnovata euforia, secondo le più recenti indagini, non sono immuni i prestiti con cessione del quinto. Anzi, grazie alle sue caratteristiche, è il settore creditizio che ha subito meno l’impatto della crisi sanitaria e questo suo grado di resilienza gli riconosce ampi spazi di crescita per il futuro poiché riguarda clienti che hanno una fonte di reddito sicura.
I vantaggi della cessione del quinto
Lo strumento presenta infatti diversi vantaggi, sia per chi lo richiede sia per chi lo eroga. tra le sue peculiarità, sul fronte della domanda, ci sono i tassi decisamente più bassi rispetto ad altri tipi di finanziamento e un percorso abbastanza rapido per accedervi con una documentazione molto semplice, che prevede dati anagrafici, cedolino della pensione o busta paga per i lavoratori e il CUD. Per l’ente erogatore, invece, questo tipo di prestito incorpora più garanzie: la rata è prelevata direttamente dallo stipendio o dalla pensione (fino a un massimo di un quinto), è obbligatoria un’assicurazione (in caso di morte o perdita del posto di lavoro) e, in alcuni casi, c’è la possibilità di un’ulteriore garanzia agganciata al TFR.
CRIF, il mercato del credito torna sui livelli pre-Covid
A dare l’esatta misura della vivacità espressa in questo momento dal mercato del credito è l’Osservatorio di CRIF, secondo cui rispetto al primo semestre 2020 le richieste di prestiti sono cresciute del +25,6%, tornando sui livelli del 2019 in virtù del contributo dei prestiti personali (+10%), la componente più penalizzata dal Covid, e soprattutto dei prestiti finalizzati (+38,4%). Lo sprint è continuato in giugno, con le istruttorie - registrate sul Sistema Informazioni Creditizie gestito da CRIF - complessivamente aumentate del +9,2%. Per la precisione, dietro questo rimbalzo si sono stati sia i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (+8%) sia i prestiti personali (+11,1%).
Altro elemento che segnala la voglia di spesa ritrovata dagli italiani è rappresentato dalla crescita dell’importo medio chiesto nel frattempo. Nella prima metà dell’anno, secondo il report di CRIF, l’importo medio dei prestiti richiesti è complessivamente aumentato del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2020 per attestarsi a 9.536 euro, malgrado la leggera flessione rilevata nel mese di giugno (-1,7% a 8.875 euro). Rispetto al totale, il 47,9% delle richieste presenta un importo inferiore ai 5mila euro. Nel dettaglio, per quanto riguarda i prestiti finalizzati, l’importo medio chiesto nel primo semestre si è attestato a 7.264 euro (+10,1%) e quello dei prestiti personali a 13,297 (+10%).
Il mercato ha margini per crescere ancora
Appare dunque chiaro che il rallentamento della domanda dei prestiti per cessione del quinto visto nel 2020 è stato estemporaneo, quasi fisiologico a causa delle misure restrittive, perché le sue potenzialità sono immutate. Le prospettive per questo tipo di finanziamenti sono infatti molto buone, in quanto non è più percepito come d’emergenza e di ultima istanza e questo approccio allarga il bacino dei potenziali utenti. Secondo gli esperti, inoltre, ha margini per crescere in modo significativo grazie anche all’adozione più pervasiva della digitalizzazione (diverse piattaforme si stanno attrezzando) e a una normativa sempre più trasparente, che rendono il prodotto più allettante.
La convenienza dei bassi tassi d’interesse
Senza dimenticare altri due aspetti fondamentali che stanno dietro alla scelta per questo tipo di prestiti: è meno ‘asfissiante’ per le famiglie (l’ammortamento arriva fino a 12 anni contro una media dei 5 per i prestiti personali) e, soprattutto, la convenienza dei tassi d’interesse. Quelli che vengono applicati sui finanziamenti con cessione del quinto sono nettamente più convenienti rispetto a quelli applicati ai prestiti personali. Secondo l’Osservatorio di PrestitiOnline.it ai prestiti concessi a dipendenti privati è applicato un Taeg del 4,99%, ai dipendenti pubblici uno del 3,31% e ai pensionati uno del 3,61%: tutti nettamente distanti dal 5,66% di media riconosciuto per i prestiti personali.