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Schroders: italiani i più preoccupati per la pensione
I cittadini italiani sono i più preoccupati a livello europeo per la loro pensione, probabilmente insufficiente per mantenere lo stesso tenore di vita che hanno avuto nel periodo lavorativo. Per questo diminuiscono le spese voluttuarie e aumentano gli accantonamenti precauzionali.
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La maggiore incertezza per il futuro, ulteriormente aggravata dalla crisi sanitaria in corso, ha indotto gli italiani a riconsiderare i propri accantonamenti in vista della pensione. Non sorprende quindi che scelgano di incanalare i redditi disponibili verso gli accantonamenti a ‘difesa’ del loro tenore di vita futuro. A prevalere, infatti, è la preoccupazione che la pensione statale sarà troppo bassa. Il loro è un approccio razionale e saggio, soprattutto – ha commentato Rupert Rucker, head of income solutions di Schroders – se si considera che il 41% delle persone teme che il proprio reddito in pensione sarà insufficiente.
Per il 60% contributi statali insufficienti
Nel nostro Paese il problema è particolarmente sentito. Secondo la ricerca ‘Schroders Global Investor’ emerge che l’Italia è il Paese più preoccupato in Europa in tal senso. Infatti, ben il 60% degli investitori italiani (a fronte di una media del 55%) ritiene che i contributi previsti dagli schemi statali non saranno sufficienti per il sostentamento in pensione. A confermare una rinnovata attenzione per i versamenti ai fini pensionistici e accantonamenti è anche il fatto che il 31% degli italiani (41% il dato globale) è preoccupato che il proprio reddito durante la pensione possa risultare insufficiente per mantenere un uguale stile di vita.
Gli accantonamenti del reddito per la pensione
In risposta a questi timori, gli investitori italiani, in linea con quelli globali, hanno già attuato dei comportamenti concreti: ad esempio oggi il 26% di loro (25% a livello globale) utilizza il reddito a disposizione per accrescere i risparmi ai fini della pensione, una percentuale nettamente più elevata rispetto al 12% (10% a livello globale) di appena tre anni fa. Inoltre, gli investitori italiani continuano a destinare ai risparmi accantonati specificamente per la pensione il 13% del reddito disponibile, una percentuale solida, sebbene inferiore al 15,2% della media registrata a livello globale.
In calo quota per spese voluttuarie
Lo studio di Schroders evidenzia che solo il 6% degli investitori italiani indica come prima priorità di spesa per il proprio reddito disponibile le spese voluttuarie (come vacanze o auto), in calo rispetto al 10% di tre anni fa. A livello globale questa tendenza è ancora più esasperata, con le percentuali passate dall’11% nel 2017 al 6% di quest’anno. Nello stesso tempo persiste però un ampio margine di miglioramento della pianificazione finanziaria ai fini della pensione, e dal quadro complessivo emerge il bisogno, da parte degli investitori, di ricevere un indirizzo più chiaro su come accedere e abbracciare soluzioni integrative.
I continui cambiamenti normativi creano confusione
In particolare, a preoccupare sono due aspetti. Il primo riguarda una fetta consistente di investitori italiani, pari al 36% (41% il dato globale), per la quale i continui cambiamenti normativi da parte del Governo su come le persone dovrebbero risparmiare per finanziare la propria pensione li inducono a non accantonare in modo specifico in vista del loro periodo di vita post-lavorativa. Il secondo aspetto – altrettanto importante - riguarda coloro che dichiarano di non capire quali opzioni hanno a disposizione per arricchire il loro reddito in età pensionistica, pari al 38% degli investitori italiani (identico il dato globale).
Rassicurante l’elevato tasso di risparmio
C’è quindi spazio, secondo Schroders, affinché una maggiore consapevolezza delle proprie necessità induca gli investitori a programmare in modo più mirato l’accantonamento e l’investimento dei propri risparmi ai fini della pensione, considerando anche che le aspettative di rendimento per i prossimi dodici mesi si attestano in media al 6,4% per gli italiani e all’8,8% per la media globale. Non esiste una formula magica per accantonare un ammontare sufficiente per la pensione, se non impegno, pazienza e tempo sul mercato. Per questo, stima Rucker, è rassicurante vedere che in media a livello globale il tasso di risparmio è del 15,2%.
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